DinKiostro nasce nel 2012 e inizialmente in questo spazio virtuale trattavo esclusivamente ciò che riguardava la grafica d’arte (nome tecnico dell’incisione calcografica). Nel corso del tempo mi sono ritrovata coinvolta in numerasi progetti e più proseguivo nel cammino della vita e delle esperienze, più mi rendevo conto che avevo voglia di lasciare emergere in questo spazio il vero significato della scelta del nome.
Si è trattato di una lunga attesa così, mentre riflettevo sulla chiave giusta di questa trasformazione ho messo insieme un gran numero di articoli scritti e pubblicati per svariate realtà, alcune pubblicazioni come autrice completa, altre come co-autrice e svariate collaborazioni. Il perché di questo lungo processo di elaborazione è beffardamente semplice: la scrittura e la pittura hanno un legame indissolubile e questo legame, facilmente intuibile, sposa la capacità trasmutante dell’inchiostro che per sua natura è una miscela liquida o pastosa di vario tipo e di vario colore. Anche gli impieghi sono diversi e in base a questi muta la sua struttura. Vediamo un esempio.
L’inchiostro per la scrittura è una soluzione acquosa e scorrevole di colore intenso e, salvo una voluta variazione dei suoi componenti, stabile alla luce. Per crearlo servono: solfato ferroso e tannino (quest’ultimo sostituibile con acido gallico o con il campeggio); l’inchiostro per la stilografica subisce una diluizione con l’aggiunta di glicerina e zucchero. L’inchiostro per la stampa è tutt’altra cosa ma non è questo lo spazio nel quale verrà descritto nel dettaglio, ora vorrei spostare l’attenzione su una lettere che può sembrare un’intrusa, la K.
K, la decima lettera dell’alfabeto latino inizialmente utilizzata come vocale sorda e che permane ancora come arcaismo in alcune iscrizioni è una lettera con una lunga storia capace di vivere molte vite in svariate culture e in diversi campi di studio, qui vediamo insieme alcuni di questi significati per portare una finestra sui ragionamenti messi in atto per capire come strutturare questo spazio virtuale.
– In astronomia la K indica una classe di stelle giallo-rossastre;
– in biologia indica dei batteri;
– in chimica indica il potassio;
– in fisica il grado kelvin (ammetto che queste ultime tre sono qui più per scrupolo che per il fino ultimo della scelta presa).
Proseguiamo!
– Per i fenici indicava la mano che serra, che stringe;
– nelle rune è Kenez (fiaccola, rinnovamento, nuova luce);
– in geroglifico è un simbolo di forza e consolidazione che si palesa attraverso l’immagine di un recipiente utilizzato da muratori e architetti;
– in astrologia è il leone;
– nella Cabale è il numero venti e raffigura l’occhio sinistro oltre che la personificazione di Matetron (l’angelo mediatore tra il bene e il male);
– in numerologia è il due: estremi e intersezione del proprio percorso spirituale con la realtà della vita.
Spendo ancora due parole sul perché delle lune. Da tempo porto avanti un progetto legato alla favole, al mito e alle fiabe che si chiama Il Bosco delle 13 Lune, tale nome è il medesimo della rubrica che da oltre due anni scrivo per Luna Nuova Magazine.
Così qui, al meglio delle mie possibilità di creatura in continua crescita e trasformazione, troverete l’inchiostro in trasmutazione tra: racconti, fiabe, favole, mito, leggende, studi, romanzi e naturalmente arte figurativa. Mi prenderò anche la licenza di parlare di sculture e luoghi che hanno comunque trovato la loro origine grazie a opere letterarie o ragionamenti scritti.
Per sapere qualcosa in più sul perché delle lune e su chi sono basta cliccare su: Monica (Moony) Petronzi (che poi sarei io)