BIBLIOTERAPIA E ALBI ILLUSTRATI: L’INCANTO DEL LEGGERE
Articolo di: Alessia Viviani
Quando si vive un dolore, quando la tristezza arriva nell’anima spesso ci si concentra solo su frasi di circostanza come: “fatti forza” oppure “tanto poi passa” cercando di distogliere l’attenzione sull’ascoltare invece proprio quel momento, sul comprenderlo, viverlo e sentirlo del tutto. Quanto è difficile per una persona restare in ascolto di sé stessi? E accogliere anche quella parte? Quella che fa – anche – male? E quanto è complicato per chi vive attorno a quella persona “ascoltare” semplicemente quel dolore, senza trovare soluzioni, senza lenirlo ma solo “essendoci”.
Cosa c’entra il dolore con l’arte? E perché vi sto parlando di dolore?
Perché “sentire un dolore” ci porta innanzitutto ad immaginarlo. E se lo immaginiamo, se gli diamo una forma possiamo comprendere meglio come è fatto questo dolore. Quali colori ha o come suona nella nostra anima. Così come per ogni emozione che viviamo. Ecco, spiegata la ragione del cercare e il ricercare il dolore, le emozioni più complicate ma anche quelle che ci fanno bene, dentro una canzone, un libro, un quadro, un’illustrazione o una semplice bozza. Per dargli un’essenza.
Dare forma al cuore
“Dare forma a qualcosa che di per sé forma non ne ha” è già un enorme passo in avanti, per delineare la relazione con sé stessi ma anche quella con gli altri. La lettura di un libro, per un adulto, in solitaria, può essere un modo per “ritrovarsi” dentro un personaggio e scoprire altre vie di fuga. Così, come la lettura di un albo illustrato può essere inteso sia come momento di comprensione di qualcosa di astratto e facilitatore di relazione tra il bambino e l’adulto che in quel momento sta leggendo. Sia esso insegnante, genitore o educatore. Gli albi illustrati sono libri che attraverso immagini e parole creano di per sé delle sensazioni straordinarie in chi lo sfoglia e nascono anch’essi da un’emozione, sentita ma soprattutto “ascoltata”
L’albo, inoltre, può dare davvero voce e forma a quello che i più piccoli non sono ancora in grado di esprimere a parole.
Prevenire ed insegnare il cambiamento che scaturisce l’emozione
Dobbiamo pensare anche che tutto ciò che noi viviamo è in continua evoluzione e trasformazione e che quella è davvero l’unica certezza che abbiamo. Partire da questo presupposto, significa dare già un piccolo input al bambino che abbiamo davanti o a noi stessi per sentirci un po’ più preparati su quel dopo che fa tanto pensare. Le emozioni nascono da qualcosa che ci stravolge, che prende. Nascono e vibrano da un cambiamento, e puntualmente ci colgono impreparati, no? Ecco, gli albi letti anche “prima che…” possono essere un grande punto di partenza per lavorare sull’affrontare un dopo che lo sappiamo, non sarà sempre costellato da gioie e felicità.
L’incertezza del vivere
L’incertezza dell’affrontare una situazione – sia che tu sia adulto o bambino – crea ansia, preoccupazione e panico e perché no anche delle vere e proprie paure. Nella nostra vita ci troviamo spesso a dare voce anche al “lasciare andare…” e lo facciamo da subito, dal primo vagito, quando “lasciamo” di fatto, il grembo materno, involucro di protezione verso la luce di un mondo che spesso spaventa. La nostra esistenza è ricca anche di quei momenti li… e quasi sempre il dolore arriva.
Perché i libri o gli albi ci possono aiutare?
Innanzitutto facciamo una considerazione, siano essi adulti oppure bambini tutti reagiamo ad un momento di cambiamento. Facendolo ovviamente in modo completamente differente gli uni dagli altri. L’adulto dalla sua parte ha l’esperienza, il bambino invece ha l’ingenuità istintiva. Non è facile far fronte ad un cambiamento ma per il bambino serve comunque uno step in più. Cambiare, significa dare spazio a qualcosa di nuovo, lasciando andare via qualcosa di “vecchio”. Pensiamo alle cose più semplici: lasciare andare un ciuccio, staccarsi dalla mamma per andare all’asilo, vedere volare via un palloncino, togliere il pannolino. Sembrano cose facili, cose quasi naturali e forse lo sono anche, ma richiedono tempo, richiedono comprensione, richiedono rispetto.
Il palloncino come la vita che sfugge
Quello che spesso ci dimentichiamo è che un bambino da un valore ad un oggetto che gli adulti nemmeno vedono. Non ci accorgiamo ( e mi ci metto dentro anche io) dell’investimento emotivo che un bimbo dà, anche ad un semplice palloncino.
Ma è necessario arrivare a comprendere davvero che quel palloncino che sfugge rappresenta qualcosa di molto più vasto nel cuore di un bambino di quello che realmente è per noi “grandi”
Gli albi illustrati ci possono aiutare in quanto – come già detto in precedenza – danno forma ed importanza alle cose piu’ semplici e aiutano anche i grandi a riflettere sui propri limiti, demoni, paure e angosce interiori partendo dalla semplicità, dalla leggerezza ma anche dalla meraviglia di un disegno.
Tempo per leggere e molto altro
Altro punto fondamentale è quello del tempo. Il tempo di un libro non è un tempo definito. Non vi è tempistica regolare. Il tempo di un libro è lento. E scandito dai momenti del racconto, ma quest’ultimo è intervallato da domande, da istanti in cui si può tornare indietro, da momenti dove si “ascolta” l’immagine più che la parola. Immedesimarsi in situazioni “semplici” ma non scontate ci aiuta ad attivare l’immaginario e la fantasia. E l’immedesimazione stessa sblocca un sentimento di cui a questo mondo c’è tanto bisogno: l’empatia.
E poi…
Nei prossimi articoli approfondiremo i temi chiave della lettura degli albi illustrati: ovvero quello del tempo, quello dell’ascolto e del mettersi in ascolto di. Daremo poi spazio all’imprevisto, al cambiamento, al lutto, alla perdita, al dolore, alla rabbia e alla paura del leggere e della vita.