Pablo Picasso
Nato a Malaga il 25/10/1881 e morto per arresto cardiaco l’8/04/1973 in Francia a Mougins.
Potremmo scrivere pagine su pagine riguardanti Pablo Picasso, scrivere ad esempio dell’immancabile presenza nei suoi lavori di temi riguardanti la povertà e la quotidianità. Temi in forte contrasto con il lavoro paterno, come se per Pablo Picasso l’antagonismo con il padre non avesse fine.
Ma no, in questo articolo abbiamo deciso di sbirciare il risultato che questo grandissimo artista ha ottenuto cimentandosi con l’incisione.
Prima di partire però credo che sia giusto dedicare qualche riga all’evento che ha trasformato il modo di lavorare di Picasso e i conseguenti punti cardine che l’artista ha sentito l’esigenza di sviluppare e riportare nei suoi lavori.
Infatti nel 1907 Picasso visita il museo etnologico Trocadéro dove per la prima volta si trova a confronta con l’arte oceanica.
In quella sala, solo e circondato da maschere, statue e feticci iberici, Picasso prova paura ed egli stesso dice:
“Quand je suis allé au Trocadéro, c’était dégoutant. Le marché aux Puces. L’odeur. J’étais tout seul. Je voulais m’en aller. Je ne partais pas. Je restais. Je restais. J’ai compris que c’était très important: il m’arrivait quelque chose, non? […] Les masques, ils n’étaient pas des sculptures comme les autres. Pas de tout. Ils étaient des choses magiques. […] J’ai compris pourquoi j’étais peintre. Tout seul dans ce musée affreux, avec des masques, des poupées peaux-rouges, des mannequins poussiéreux. Les Demoiselles d’Avignon ont dû arriver ce jour-là, mais pas du tout à cause de ses formes: parce que c’était ma première toile d’exorcisme, oui!”.
Voleva andarsene ma non era in grado di farlo perché in quel momento dentro di lui stava cambiando qualche cosa, quella paura stava riuscendo a fare affiorare quello che Picasso stava cercando dentro di se già da anni.
Così gli stessi oggetti verso i quali provava tanta paura e disgusto divennero per l’artista oggetti dalle caratteristiche magiche, ragionevoli e sopratutto di fondamentale ispirazione.
Magiche per due motivi: la loro capacità di scatenare emozioni, e il motivo per la quale erano state create.
Queste maschere avevano la funzione tribale di combattere gli spiriti e Picasso nel suo lavoro ne utilizza i tratti per esorcizzare le proprie paure.
La ragionevolezza invece era giustificata dall’artista dall’incredibile potere di sintesi formale che questi reperti presentavano.
Come ultimo appunto bisogna dire che è proprio a partire dal 1907 che Picasso manterrà nei suoi lavori queste due caratteristiche: torsi simmetrici e massicci, volti allungati e con fronte ampia.
Qui abbiamo quattro esempi per tre tecniche differenti: linoleografia, incisione, xilografia e litografia.
Non importa quale tecnica utilizzi, Picasso riesce sempre a mantenere il suo segno riconoscibile. Questa però è solo una delle caratteristiche che lo ha reso un grandissimo artista.