Gaufrace:

termine con il quale si indica la stampa a secco senza inchiostro.
In questo modo la stampa consiste nella semplice deformazione della carta in modo permanente in base ai segni presenti sulla matrice.  

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Gesso di Bologna:

denominato anche bianco di Spagna, viene utilizzato per rendere al meglio le imprimiture, creare lo stucco e per la lavorazione della doratura (foglia oro).
La sua caratteristica principale è quella di non alterare mai le caratteristiche dei leganti con i quali viene mescolato.

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Glittica:

termine con il quale si indica la tecnica di incisione delle pietre dure. 

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Gomma arabica:

si ottiene dalla resina dell’acacia tropicale .
Viene utilizzata come:
– protettivo delle lastre litografiche e come colloide nelle emulsioni fotosensibili litografiche;
– per la diluizione di acquerelli per rallentarne il tempo di essiccazione e per rendere il colore maggiormente brillante e allo stesso tempo trasparente. Inoltre la gomma arabica si trova già di base nella composizione delle pastiglie di acquerello (gomma arabica + pigmento);
– come collante per le pitture a guazzo.
La gomma arabica si presta bene a queste tipologie di applicazioni perché essendo incolore non altera i pigmenti con i quali viene mescolata e perché permette di ottenere un’adesione migliore del colore alla superficie e permettendo di sovrapporre più strati di colore l’uno all’altro.

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Gomma pane:

 questa gomma è modellabile grazie alla sua morbidezza ed è in grado di assorbire non solo la graffite ma anche il grasso delle dita, in questo modo se utilizzata correttamente permette di eliminare le sbavature dal foglio.
Si può utilizzare anche per la correzione di carboncini, gessetti e pastelli, rivelandosi molto utile anche per la creazione di ottime sfumature.
Bisogna però considerare che come tipologia di gomma rilascia molti residui sulla carta diminuendo in quest’ultima la capacità di assorbire l’acqua.

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Gommalacca:

la gommalacca si ricava dalla resina generata dalla puntura degli insetti sui Ficus.
La si trova in vendita in scaglie e spray e dona lucentezza al legno e al gesso.
La ricetta base per preparare la vernice di gommalacca è composta da 200 grammi di gommalacca a scaglie diluita a freddo in 1 litro di alcol etilico denaturato (superiore ai 94° ma inferiore ai 99,9°).
Una volta che le scaglie si sono completamente sciolte lasciare riposare per poi rimescolare la miscela ottenuta per circa un quarto d’ora (ripetere la procedura un paio di volte) e spostare il tutto in un contenitore che ne permetta la conservazione (chiusura ermetica).
Il composto così ottenuto sarà molto denso e quindi diluibile, sempre con la stessa tipologia di alcol, in base all’utilizzo.
Una volta creata la miscela può durare sino a tre anni.
Per ottenere dei colori lucidi e che garantiscano una sensazione vellutata al tatto vi basterà unire il pigmento che desiderate con la vernice di gommalacca che avete creato.

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Gora:

termine utilizzato per indicare le macchie che l’umidità genera sui fogli. 

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Grammatura:

la grammatura della carta è l’unità di misura riferita  alla consistenza della carta.
È importante tenere presente che anche se lo spessore incide sul peso è la lavorazione che ne determina il peso finale.
Il numero al quale la tipologia di foglio fa riferimento è ottenuto dal peso che tale foglio avrebbe se pesato al metro quadro (g/m²).

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Guazzo:

tipologia di lavorazione del colore a tempera che prevede l’aggiunta di gesso di Spagna e gomma arabica per ottenere un a tipologia di colore più opaco e più consistente.
Bisogna ricordare però che il colore rimane leggermente più chiaro una volta asciutto.

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