In genere con il termine  grafica d’arte a stampa si intendono tutte quelle tecniche in cui l’immagine creata su di una matrice, viene in seguito stampata su supporto cartaceo.
Come tutte le tecniche secolari assistiamo ad una serie di cambiamenti che determinano per ogni tipologia di tecnica un periodo storico.
Ma quali sono queste tecniche ed in che modo si sono susseguite? In ordine cronologico troviamo:

  • la xilografia, ovvero la stampa rilievografica;
  • la calcografia o incisione calcografica, ovvero la stampa incavografica;
  • la litografia e la serigrafia, ovvero la stampa planografica.

La xilografia viene comunemente utilizzata già all’epoca degli antichi egizi per produrre stampe su tessuto, per incontrare i primi esempi di calcografia dobbiamo attendere il XV secolo.
Le tecniche di stampa planografica fanno il loro esordio nel XVIII secolo con la litografia che nel XX secolo viene affiancata dalla serigrafia.
Nella xilografia la madre dell’immagine è in legno, tale matrice può essere creata su legno di filo o su legno di taglio.
Su di una matrice in filo l’incisione deve avvenire nel senso della fibra del legno, mentre la matrice di taglio permette di incidere in tutte le direzioni.
Così come lascia intendere il nome: stampa rilievografica, nella xilografia le parti della matrice che vengono stampate su tessuto o carta sono le parti a rilievo.
Gli strumenti che vengono utilizzati per la lavorazione delle matrici lignee sono le sgorbie.
Nel XX secolo questa tecnica viene affiancata dalla Linoleografia, dove la matrice in legno viene sostituita da una di linoleum.

Si attesta un primo utilizzo dell’incisione calcografica nel 1450 a Firenze ad opera dell’orafo Maso Finiguerra, il quale utilizza questa nuova tecnica inversa alla xilografia.
Questo vuole significare che i segni che verranno stampati su carta, o altro supporto, saranno quelli scavati nella matrice e che verranno caricati d’inchiostro.
Agli inizi le matrici per l’incisione calcografica erano per lo più in rame, oggi possono essere: in rame, zinco o plexiglass.
La tipologia di strumento utilizzata per incidere le matrici variano in base alla matrice stessa, alla tipologia di segno che si desidera ottenere e al tipo di tecnica.
Le tecniche incisorie si dividono nelle due grandi famiglie dell’incisione diretta e indiretta.
Anche in questo caso, proprio come suggerisce il nome, la tecnica incisoria diretta è caratterizzata dal fatto che il segno sulla matrice viene fisicamente lasciato da uno strumento.
Gli strumenti che per consuetudine vengono associati a questa tecnica sono: bulino, mezzaluna o berceau e puntasecca.
Vedremo nei prossimi articoli come oggi sia possibile utilizzare strumenti diversi per agire direttamente sulla matrice.
La tecnica indiretta è caratterizzata dall’utilizzo di agenti chimici che permettono la corrosione delle zone della matrice che viene esposta a tale agente chimico.
Le zone che non devono essere esposte all’acidatura vengono coperte dall’inceratura.

Se per la xilografia e l’incisione calcografica le origini in campo artistico, così come viene concepito oggi, le troviamo in Italia.
Per la litografia dobbiamo spostarci in Austria., dove Alois Senefelder ne inventa la tecnica nel 1796.
Si tratta di un procedimento completamente diverso da quello conosciuto fino a questo momento.
Infatti nelle tecniche a stampa planografica l’immagine disegnata sulla matrice viene impressa su foglio, metallo o tessuto grazie all’utilizzo di una grande spatola detta racla.
La caratteristica principale della pietra litografica è quella di essere in grado di assorbire molta acqua, per questo motivo il disegno su pietra deve essere creato con l’utilizzo di matite o inchiostri grassi. L’inchiostro in fase di stampa aderirà solo sul disegno.
Abbiamo scritto che alla litografia si affianca la serigrafia, in quest’ultima tecnica la matrice è costituita da un telaio che ai nostri giorni è formato da fibre sintetiche intrecciate.

di Monica Petronzi